Comprendere l'impatto ambientale e sociale dei prodotti
Consumare in modo più sostenibile e agire insieme per un futuro migliore


Sempre più persone sono determinate ad agire in risposta alla crisi ecologica e sociale che colpisce il nostro pianeta, facendo scelte consapevoli su ciò che consumano. Comprendere l'impatto delle proprie decisioni è un grande passo avanti verso un consumo responsabile. Abbiamo creato il Green Impact Index proprio per accompagnarti in questa scelta. L'obiettivo del nostro Index è informarti sull'impatto sociale e ambientale dei nostri prodotti, ma anche permetterci di migliorare continuamente la loro progettazione secondo criteri eco-socio-sostenibili.


Cosa si intende per impatto ambientale di un prodotto?

Nessun prodotto, anche se rivendica la propria identità "verde" o "ecologica", è completamente neutro nei confronti dell'ambiente. Infatti, tutti i prodotti hanno bisogno di materie prime e di energia per la loro produzione e il trasporto, a volte anche per il loro utilizzo; e prima o poi diventano rifiuti, che devono essere riciclati o smaltiti.


Impronta di carbonio Corrisponde alla quantità di gas a effetto serra (CO2) emessa durante il ciclo di vita del prodotto. Poiché le emissioni di CO2 contribuiscono al riscaldamento globale e al cambiamento climatico, è essenziale abbatterle. Ad esempio, consideriamo che un buon punteggio per le emissioni di CO2 legate all'imballaggio sia compreso tra 0 e 100 g di CO2 equivalente per litro di prodotto. Il portafoglio del Gruppo Pierre Fabre contiene attualmente una quindicina di imballaggi il cui impatto di carbonio rientra in questo range, e stiamo lavorando duramente per migliorare tutti gli altri.

Il potenziale anti-aging delle diete a restrizione calorica
I limiti delle evidenze nell'essere umano

A tutto questo si aggiunge l'enorme variabilità dell'ambiente in cui vive l'essere umano rispetto a quella degli animali di laboratorio, potenzialmente (e verosimilmente) in grado di influenzare le risposte alle diete, così come la maggior difficoltà di controllare la composizione nutrizionale del suo cibo, ricordano gli autori. Questo a sottolineare che, anche a voler prendere per buoni i risultati più incoraggianti, ci sono dei limiti alla traslabilità dei risultati osservati nei modelli animali nell'essere umano, in cui condurre studi controllati è senza dubbio più difficile.



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